Disturbi d'ansia

Questo tipo di difficoltà ha in realtà, al suo interno, molte tipologie variegate, talmente variegate da spingermi a dire che ognuno di noi costituisce e porta con sé una forma specifica di ansia. Sinteticamente consiste nell’essere spaventati per delle attività che si desidera o si deve eseguire, animali o persone innocui e altro ancora.

Se le attività non si dovessero eseguire e se gli animali e le persone non fossero innocui, si parlerebbe solo di ragionevole paura, ma non di ansia. L’ansia appare infatti assurda ad un esame logico! Quella certa cosa diventa ansiogena colorandosi di un ché di misterioso e di sacro, non a caso i nostri antenati chiamavano la Fede, Timor di Dio.

Succede quindi che qualcosa, appaia improvvisamente minaccioso, o lo sia sempre stato; questo tipo di sintomi possono essere continui ma di bassa intensità (cronici) o inaspettati ma ad alta intensità (acuti), tra questi ultimi annoveriamo gli attacchi di panico.

La terapia combatte questi sintomi su vari fronti, essenzialmente due: inconscio e pratico. Per quanto riguarda il primo fattore, notiamo che spesso la sensazione di malessere può essere collegata ad altri eventi che accadono nella vita del soggetto ma che esso non collega in nessun modo all’esplosione dei sintomi. Questo è utile ma deve essere accompagnato dalla decisa volontà del soggetto di mettersi in gioco nelle situazioni che lo spaventano. I due percorsi procedono parallelamente e si alimentano a vicenda.

Prima di sapere quanto un corridore ci mette a compiere una maratona, bisogna almeno saggiare la sua velocità! Non c’è quindi una durata specifica che posso comunicare qui, proverò a indicare un range che varia da un minimo di pochi mesi a un massimo di pochi anni.

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